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4 maggio 2020

A.S.D. Persicetana Podistica (BO214)
Pubblicato da Gianpaolo Facchini in News · 4 Maggio 2020
Tags: @IlFacco
Oggi, mi sono alzato di buon’ora, ho sistemato l’igiene personale,  ho  fatto colazione e sono andato fuori di casa per una camminata quasi  di  corsetta o se preferite, una corsetta appena più di una camminata. A   dire il vero questo non merita il tempo di scriverlo o poi quello di  chi  leggerà. E’ una situazione normale per me, a 59 anni l’ho già  vissuta  tante volte. Qualcosa però mi invita a farlo, un qualcosa che  ha reso  questo giretto diverso da tutti gli altri.   
Ho messo l’abbigliamento adatto, ho preparato con cura i documenti e   gli accessori da portarmi dietro, indossato le scarpe e di passo veloce   sono partito. Faccio sempre un primo tratto di passo per scaldare bene   la muscolatura, crampi e risentimenti muscolari provo di evitarli il  più  possibile. Sono le ore sei e quaranta del mattino, qui in periferia  di  un paese di periferia non si muove ancora niente, inizio a sentirmi  come  spiato da qualcuno, mi guardo attorno, ascolto se ci sono rumori,   proseguo col mio passo. Arrivo a pressappoco 200 metri da casa con  quasi  il respiro affannato, ho come la sensazione di un nodo alla gola,  di  disagio come se stessi furtivamente compiendo una azione di cui   vergognarsi. Respiro profondo, riordino le idee e provo di analizzare   quello che sto facendo, se ho dimenticato qualcosa da fare o da non   fare. Il mio passo continua, arrivo alla conclusione che dopo due mesi   di completa inattività motoria forse è normale provare queste   sensazioni.  Poco dopo inizio il passo a corsetta, intanto che i metri   passano, penso alle cose più svariate, nel pomeriggio vedrò la figlia   con la nipotina, prima però devo svolgere alcune commissioni in paese   ora che posso. Sì perché tutte queste cose non si potevano fare, da due   mesi a questa parte. Altre cose vietate due mesi fa, non si possono   ancora fare quindi dovrebbe essere normale fare continuamente mente   locale su cosa mi è concesso dalle regole per il bene comune. Continuo a   correre lento, costante e pensare. Ogni tanto mi sembra di risentire   quel nodo alla gola iniziale, continuo a correre, cerco di respirare   regolare e di cambiare quello che sto pensando.   
Il  parco sportivo è bellissimo, le piante sono rigogliose e si  sentono  odori piacevoli passandogli accanto, iniziano a vedersi qualche  altra  persona. Una signora col cane, un signore che cammina, un ragazzo  che  corre veramente, altre due persone con i cani. Tutti hanno la stessa   postura, già da prima di incrociarci guardano a terra con la testa   leggermente china, come se avessero una sensazione di disagio, come se   stessero furtivamente compiendo una azione di cui vergognarsi. Allora   non sono il solo, siamo tutti assopiti da questo mondo surreale che in   solo qualche mese ci ha minato modi, sicurezze, abitudini e libertà!   Continuo a corricchiare e pensare.   
Si parla tanto  di persone che in questo periodo di quarantena e  restrizioni sociali,  sono e sono state negligenti: chi ha volutamente e  ripetutamente  violato le regole che ci sono state imposte o, addirittura  chi vuole  far capire a altri che sono le regole fatte male,  giustificando così la  propria violazione. Vorrei sperare che siano  veramente poche perché  c’è qualcosa che va oltre il già grave problema  di poter nuocere alla  salute di altri, c’è la forza del carattere delle  singole persone: la  determinazione e lo spirito di gruppo.   
Correndo  sempre la mia corsa quasi di passo, riprendo la via di casa.  Inizio a  vedere qualche altra persona che si muove e quasi tutte già da  prima di  incrociarci guardano a terra con la testa leggermente china,  come se  avessero una sensazione di disagio, come se stessero  furtivamente  compiendo una azione di cui vergognarsi. Arrivo alla  conclusione che  oggi è importante esserci e Esserci in salute, non in  forma o allenati o  belli o rasati o finti: il vero carattere, il vero  lottare per un  obiettivo da raggiunge a ogni costo, il vero  autocontrollo delle  proprie forze mentali, i Veri Atleti sono tutti  quelli che per qualche  pudore atavico, stamattina sembrano quasi in  colpa. A tutti, spero  pochi altri, l’onore di aver primeggiato.   



By Sergio Andolfo
A.S.D. Persicetana Podistica
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